E’ la mano la parte del corpo che più di ogni altra risponde al cervello.
Se potessimo replicare alla mano avremmo realizzato un prodotto da urlo
S.Jobs
Sin dall’inizio della storia è stato provato che l’uomo ha fondato la propria esistenza sul desiderio di entrare in connessione con i suoi simili (i sociologi lo hanno definito animale sociale) e, contestualmente, lasciare segno di Sé, del suo passaggio nella storia.
A documentare la vita dell’uomo ed a simboleggiarne i suoi avvenimenti si sono succedute varie “tracce”: simboli primordiali, graffiti, forme di disegno, i primi tentativi di grafismo, fino a giungere alle forme di scrittura lineare, che hanno aperto ai posteri il mondo dei predecessori, svelandone aneddoti, conquiste, scoperte1.
A conferire la “sacralità” della scrittura, nel corso dei secoli, sono stati certamente gli amanuensi, che con le loro abilità calligrafiche hanno svolto il ruolo importantissimo di tramandare il sapere nel tempo, lasciando alle nuove generazioni lo scibile umano conosciuto fino a quel momento.
Se il valore “sociologico” e “storico” della scrittura sono addentellati oramai consolidati, nell’epoca moderna si sta riconoscendo alla SCRITTURA un ruolo nuovo, con implicazioni psico-pedagogiche e neuro-scientifiche, tali da attribuire al grafismo il valore di INDICATORE TECNICO, propedeutico a studi scientifici di rilievo sulle caratteristiche celebrali e pisicologiche, con riconoscimento in molteplici ambiti.
Il grafismo rilasciato spontaneamente rappresenta il portato psico-neuro-emozionale del suo autore, un ENCEFALOGRAMMA dell’animo umano, capace di racchiudere in sé le funzioni razionali ed emozionali, in un dialogo personalissimo, legato al momento storico in cui è realizzato2.
Nella nostra Era, battezzata con il neologismo “digitale”, si sta assistendo alla riscoperta della scrittura manuale, intesa come modalità personale ed intimistica di comunicazione; che – oramai a gran voce – viene auspicata ed invogliata dal mondo scolastico-universitario, su sollecitazione dei recenti studi scientifici.
Nella nostra società iper-frenetica; iper-digitalizzata dedicarsi alla scrittura rappresenta un momento di dialogo con sé stessi: un percorso inter-soggettivo capace di attivare risorse interiori del soggetto; un processo propedeutico alla consapevolezza del sé, attraverso il quale attivare le proprie motivazioni, per procedere nella vita.
Studi psico-pedagogici hanno attribuito alle espressioni grafiche manuali (disegni, schizzi, scrittura) il valore di TEST PROIETTIVO della personalità, potendo indagare, attraverso una attenta analisi degli stessi, il NODO della PERSONALITA’ dello scrivente, con declinazione del profilo affettivo, del profilo intellettivo e della propensione alle attività del soggetto esaminato.
L’analisi del grafismo ed il suo confronto in termini tempo-longitudinale, può fornire preziose informazioni sull’evoluzione psico-affettiva del soggetto e sulle personali abilità neuro-motorie, rivelando indici significativi anche in caso di temporanei o permanenti deficit venutisi a creare nella vita dello scrivente, con valenza anche ai fini riabilitativi, per il recupero delle potenzialità iniziali.
Le neuro-scienze, sorrette anche dagli studi di neuroimaging, hanno riconosciuto – con validazioni scientifiche – al processo scrittorio il primato di essere un’attività complessa, capace di attivare e coordinare aree cerebrali multiple, creando connessioni sinaptiche tra i due emisferi3.
Hanno dimostrato che l’arto scrittorio è la parte del corpo umano più vicina al cervello, capace di realizzare prodotti di manualità fine, con il coinvolgimento di numerose aree cerebrali con afferenza alla memoria procedurale dell’individuo.
Precursore di queste scoperte può essere ritenuto senza dubbio il Dott. Penfield4, il quale – già negli anni 40-50 – nel corso dei suoi studi sull’encefalo introdusse la definizione di
Homunculus corticali, evidenziando che nel cervello umano si condensa una DUALITA’: Homunculus motorio e Homunculus sensitivo, interconnessi tra loro nella esternazione delle proprie funzioni e nella reciproca evoluzione.
La scoperta sensazionale dell’Homunculus corticali, è determinata non solo dalla individuazione di queste due entità, ma dalla loro interconnessione e nell’incidenza propulsiva reciproca.
Il funzionamento e le abilità motorie del nostro corpo sono governante dall’incidenza dell’area sensoriale: la nostra capacità motoria, viene integrata dalle fonti sensoriali, che abilitano la prima conferendole una abilità specifica e progressiva, personalizzata da ciascun soggetto nel corso della propria vita.
Homunculus motorio di ciascuno di noi, quindi, si abilita ed esprime le sue capacità assorbendo le proiezioni dell’Homunculus sensitivo, che gli vengono trasmesse dal Talamo5
Il concetto di interconnessione cerebrale e la propensione dell’uomo a profondere nei suoi gesti anche il suo “sentire” hanno acquisito, poi, un PLUS VALORE con gli ultimi studi sui neuroni specchio raggiunti da Rizzolatti, evidenziando che le sinapsi e lo sviluppo neuronale dell’uomo si realizza non solo attraverso l’azione diretta, ma anche attraverso l’osservazione di altri soggetti, che svolgono determinate azioni (neuroni specchio ed empatia)
In questa ottica lo studio neuro-fisiologico del grafismo ha assunto un ruolo preminente atteso che lo stesso è un processo complesso, che scaturisce dal una FASE IDEATIVA e di una FASE ESECUTIVA, con coinvolgimento di abilità di ambo gli emisferi.
In sede di esplicazione del gesto grafico il soggetto parte da una fonte ideo-grafica (buffer grafemico celebrale), per poi realizzare un prodotto grafo-motorio (grafemi) frutto della interazione tra l’area dell’emisfero razionale: analisi meta-fonologica, capacità mnemoniche ed attentive, coordinazione oculo-manuale e l’area dell’emisfero emotivo: occupazione spaziale personalizzata; ricombinazioni creative; originalità nella espressività grafica.
Studi universitari6 condotti in numerosi Paesi hanno concentrato la loro attenzione sul “valore” del gesto grafico e le sue interrelazioni con la plasticità celebrale, giungendo alla seguente graduazione:
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Soggetti impegnati sin dalla nascita fino all’età scolare nell’uso esclusivo di strumenti tecnologici: presentano un ridotto sviluppo delle aree cerebrali attinenti alla coordinazione motoria – mnemonica e del linguaggio. La video-scrittura elimina il rapporto tra processo realizzativo e risultato grafico: l’associazione visuo-motoria è ridotta al mero riconoscimento delle lettere sulla tastiera, con il ridotto spazio della tastiera e lo spazio visivo localizzato sullo schermo. Essa impone una continua mobilità visiva (tastiera – video), senza impegnare aree della memoria fondamentali.
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Soggetti impegnati sin dalla nascita fino all’età scolare nella redazione esclusiva del grafismo con caratteri in stampatello: presentano uno sviluppo sbilanciato tra area sx e dx del cervello, con prevalenza del primo.
L’uso dello stampatello, infatti, sul piano neuro-fisiologico presenta i seguenti limiti:
1. attiva solo l’emisfero sx (parte razionale);
2. non allena il pensiero logico (lo spezzettamento dei tratti non crea continuità del pensiero logico);
3. non potenzia lo sviluppo motorio (tratti sezionati senza abilità a coordinare il movimento neuro-motorio);
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Soggetti impegnati sin dalla nascita fino all’età scolare nella redazione esclusiva del grafismo con caratteri in corsivo: presentano uno sviluppo armonico dei due emisferi celebrali, con un potenziamento delle connessioni neuronali rispetto alle due precedenti categorie analizzate.
L’uso del corsivo favorisce lo sviluppo del pensiero logico, armonico e personale:
1. Migliora la capacità di lettura e calcolo;
2. Potenzia attenzione e concentrazione;
3. Allena la memoria procedurale e di lungo termine;
4. Alimenta la creatività, favorendo una originalità personale;
5. Favorisce lo sviluppo del pensiero critico (concatenazione delle forme, con ricombinazioni);
6. Favorisce il dialogo tra i due emisferi: il pensiero logico è arricchito dalle parte emozionale e crea una maggiore abilità di collegamento.
Allenarsi nella scrittura aiuta il cervello umano, organo plastico, a rafforzare le sinapsi ed, in particolare, l’uso della modalità corsivo attiva un processo visivo-motorio-sensoriale che abilita e rafforza la connessione tra i due emisferi, favorendo lo sviluppo del cd. pensiero critico.
Il pensiero logico che è normalmente attivato nelle attività manuali, con la redazione della scrittura corsiva è arricchito dalla parte emozionale e crea una maggiore abilità di collegamento con sviluppo della plasticità celebrale: ricreazioni personalizzate nella espressività grafica; occupazione spaziale secondo il proprio stile, sollecitano l’originalità e le abilità creative del soggetto7.
La propensione a scrivere e, in particolare, a scrivere in corsivo, abilita parti celebrali importati che, se ben allenate, conferiscono all’autore una velocità di pensiero e di strategia, fortificando la mobilità funzionale del pensiero razionale, con predisposizione a relazioni empatiche ed al problem solving.
Chi scrive in corsivo sviluppa un pensiero logico-previsionale di lungo corso: sa attivare una visione poliedrica, con abilità di adattamento e spirito intuitivo, che lo portano a sviluppare abilità di ragionamento superiori, fondate sulla rapidità selettiva del proprio potenziale interno8.
Si parla di pensiero lungo e concatenato, arricchito da originalità a fronte di un pensiero corto e frazionato che, per contro, l’uso smodato dei supporti tecnologici impone.
Tenuto conto dei numerosi e comprovati studi neuro-scientifici si può affermare che l’abuso di strumenti tecnologici determina disabilità neuro-cognitive, con compromissione di reti neuronali importanti in molteplici aree cerebrali9.
L’uso smodato degli strumenti informatici, per le attività di lettura/scrittura, comporta:
1. riduzione della destrezza manuale;
2. mancato coordinamento oculo-manuale;
3. riduzione della concentrazione (abituata ad attivarsi solo su sollecitazioni ottiche) e standardizzata sul breve periodo;
4. compromissione delle funzioni mnemoniche: ci si abitua a “vedere”, ma non ad incamerare le informazioni;
5. pensiero corto e frazionato: il soggetto tende ad acquisire la predisposizione ad un pensiero “impulsivo” e non lineare, per riduzione delle abilità di coordinamento10.
Le risultanze scientifiche hanno messo in allarme il mondo pedagogico, evidenziando la funzione educativa che l’uso della scrittura manuale, ed ancor di più della modalità corsiva, assume.
Si tratta di risultati scientifici di rilievo che apriranno la strada certamente a nuovi orizzonti anche in campo riabilitativo, nel caso di pazienti affetti da patologie neuro-motorie.
In questa sede – come educatori e studiosi della scrittura – ci proponiamo di sottolineare il portato culturale e generazionale che la SCRITTURA ci ha rivelato: educare i singoli soggetti a riscoprire ed allenare le proprie abilità grafo-motorie significa tutelare un esercizio importantissimo per il proprio sviluppo psico-neuro-muscolare, con implicazioni fondamentali per un sano sviluppo della nostra società.
Aiutare i singoli a riabilitare la scrittura manuale può significare – in chiave sociologica – educare l’attuale società a preservare e potenziare funzioni celebrali razionali ed emozionali imprescindibili, affinchè la generazione che si sta formando sia dotata di SANE abilità, con capacità di discernimento e pensiero critico.
Bisogna augurarsi che ogni persona, ogni alunno, ogni studente – lavoratore del domani e tassello della comunità sociale – sappia preservare le sue abilità intellettive per destreggiare le odierne e future tecnologie, senza mai soccombere alle stesse.
La nostra società ha bisogno di persone formate, consapevoli del proprio bagaglio culturale/emozionale, predisposte all’apprendimento come funzione accrescitiva del SE’, per offrire al mondo il proprio apporto in quanto esseri pensanti, dotati di un pensiero critico ed etico improntati alla crescita del VALORE umano, affinchè questo non diventi un mero e sterile CAPITALE informatico.
Lo sviluppo della scrittura manale – come espressione del processo neuro-psichico individuale – potrà garantire l’esistenza di soggetti portatori di un pensiero critico di lungo corso, capaci di arginare il VALORE ROBOTICO, che la moderna cultura vorrebbe imporre.
Valorizzare la scrittura a mano, inoltre, rappresenta un importante “occasione generazionale”: aprire il dialogo tra la generazione più matura, depositaria del sapere “tradizionale” ed i “nativi digitali”, avviando un processo di osmosi, affinchè i primi si avvicinino alla moderna tecnologia, disciplinando nei più giovani la “dipendenza IPNOTICA” che l’abuso digitale può determinare in chi non ha ancora ben strutturato le proprie risorse culturali; entrambi convogliati nella crescita consapevole del bene futuro comune.
Dott.ssa Silvia Napolitano
2 Angelo Vigliotti – Mente e cervello in grafologia
3 Ferrari, Gallese, Rizzolatti – motor facilitatioduring action observation: a magnetic stimulation study
4 neurochirurgo canadese cercava di spiegare e curare alcune malattie neurologiche come l’epilessia. Nel corso del suo lavoro, scoprì una piccola area cerebrale dove si trovava una mappa sensoriale del corpo. Questa mappa sensoriale rifletteva la sensibilità di ciascuna parte della nostra anatomia. Decise di rappresentare tale area come se si trattasse di una forma di essere umano, dando così origine all’Homunculus corticale.
5 Il talamo è l’area di integrazione delle diverse fonti sensoriali del cervello, rende possibile percepire il mondo circostante in modo integrato e non separato, a seconda del senso che lo percepisce.
6 Dipartimento di scienze cognitive; Dipartimento di Neuroscienze; Dipartimento di Neurologia Johns Hopkins University – Baltomira USA;
Center for Mind/Brain Sciences, Università di Trento
7 Caramazza A., Miceli G. The structure of graphemic representations cognitionBuchwald, Rapp Distinctions between orthographic long-term memory and working memory.
8 Dipartimento di medicina e riabilitazione Johns Hopkins University – Baltomira USA
9 Berninger, Amtmann, Swanson – Handbook of learning disabilities
10 Boccignone, Chianese, Cordelli, Marcelli Recovering dynamic information from static handwriting pattern recognition