Ogni forma di vita, in ragione della sua unicità, è insostituibile.
Sostituire ad un approccio penalizzante un lavoro psicologico promotivo consente di sostenere efficacemente quella piena reintegrazione che è, al contempo, garanzia di giustizia distributiva nonché di tutela sociale.
In convenzione con gli organi di giustizia e gli ordini professionali, Nessun Dorma APS, progetta ed esegue percorsi trattamentali integrati sia in sede muraria che extramuraria, finalizzati al recupero degli autori di reato in attuazione del principio costituzionale di rieducazione della pena.
Percorsi individualizzati strutturati per rispondere ai bisogni degli utenti quali emergono dagli atti giudiziari, dall’analisi delle loro personalità, dalle specifiche esigenze e dalle risorse personali.
Strumenti innovativi come i percorsi di recupero ex art. 165 c.p., introdotti dalla Lex n. 69/2019, pagina bianca sulla quale, dopo un’accurata analisi, il comitato scientifico ha inciso una metodologia in grado di guidare l’utente attraverso un percorso di consapevolezza e di trasformazione delle colpe in responsabilità: verso le vittime, verso la società, verso sé stesso.
Programmi di prevenzione della violenza in convenzione con i servizi socio-assistenziali del territorio ex art. 282 quater c.p.p., da considerare anche in sede di valutazione delle esigenze cautelari.
Progetti per la messa alla prova, capaci di rispondere efficacemente alla funzione di riparazione sociale ed individuale, finalizzati ad un riconoscimento di responsabilità che non assolva soltanto alla necessità di ovviare all’inflazione procedimentale ed al sovraffollamento carcerario, ma trasformi un errore in un’opportunità.
Percorsi mirati per i lavori di pubblica utilità elaborati in modo che l’attività lavorativa del condannato arrechi un beneficio alla collettività anche mediante la sua specifica professionalità o le sue particolari attitudini, cosicché costui possa trovare in sé, con l’occasione, una nuova consapevolezza delle proprie risorse.
Tra gli interventi in sede intramuraria, merita particolare rilievo il progetto “Le detenute madri: ieri, oggi e domani”, in partenariato con l’associazione “Artemide donna”, con il patrocinio del P.R.A.P. Campania, dell’Università Uniparthenope, dell’Unione Camere Penali e del Consiglio Nazionale Forense (bando F.B.N.A.I. del 2019, interventi per il contrasto alla marginalità sociale ed alla povertà educativa dei minori).
Perché dare attuazione al principio della rieducazione della pena non è utopia, non è illusione, è Prevenzione.